2022年,意大利大学哪些专业最好找工作?

Le migliori lauree e università per trovare lavoro: la classifica 2022


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https://www.money.it/migliori-lauree-universita-trovare-lavoro-classifica


Quali sono le migliori università per trovare lavoro? Bisogna distinguere tra ateneo e facoltà: ecco le classifiche aggiornate al 2022.


Ogni futuro studente vorrebbe essere sicuro di non prendere una decisione sbagliata quando ci si iscrive all’università con l’obiettivo di trovare il lavoro dei propri sogni. Per aiutare le matricole a scegliere il miglior ateneo o i migliori corsi di laurea esistono ogni anno svariate classifiche su qualità dell’istruzione, capacità di preparare al mondo del lavoro e opportunità di guadagno.


Una cosa è certa: chi ha una laurea trova lavoro più facilmente rispetto a chi, ad esempio, si è fermato al diploma. Ovviamente molto dipende anche dal corso di laurea scelto, così come dall’ateneo frequentato, ma generalmente possiamo dire che studiare all’Università è un importante aiuto per chi vuole fare carriera.


La conferma arriva dal rapporto 2022 di Almalaurea, dove si trova risposta anche alla domanda su quali sono le lauree con cui si trova lavoro prima. Le statistiche dimostrano, infatti, che alcune facoltà garantiscono un impiego subito dopo la laurea, mentre per altre il percorso è più lungo e complesso.


Lavoro con la laurea: i dati aggiornati

Il dato importante è che dopo la frenata registrata nel 2020 l’occupazione tra i laureati è tornata a salire, superando persino i livelli pre-Covid. Ci sono poi i soliti problemi da risolvere, come ad esempio il gender gap tra uomini e donne, come pure la disparità tra Nord e Sud. Nel complesso, però, si può dire che i dati sono in miglioramento, soprattutto per quelle facoltà dove trovare lavoro è sempre più semplice.


Dopo i dati terribili registrati nel 2020, inevitabilmente influenzati dalla pandemia, quindi il tasso di occupazione dei laureati italiani è tornato a salire. Nel dettaglio, dopo la laurea risulta occupato:

  • il 75% dopo un anno dal conseguimento del titolo;

  • poco più dell’85% dopo tre anni;

  • l’89,1% dopo cinque anni.

Va detto, però, che allo stesso tempo è aumentata l’incidenza dei contratti a tempo determinato, tant’è che a un anno dal titolo poco più del 25% è assunto con contratto a tempo indeterminato. I dati migliorano con il passare del tempo, visto che dopo tre anni i precari sono appena il 20% degli occupati, mentre dopo cinque anni la percentuale scende al 16%.


Bene anche il dato delle retribuzioni. Per chi ha una laurea, infatti, il rapporto Almalaurea ha registrato un aumento, con un importo di 1.340 euro per i laureati di I livello, a un anno dal titolo, e 1.407 euro per quelli di II livello.


Meno positivi i dati sulle donne che, pur rappresentando il 60% dei laureati italiani, a un anno del titolo hanno il 12,8% di probabilità in meno di trovare lavoro rispetto agli uomini. Una spiegazione potrebbe essere che tra le ragazze si scelgono solitamente corsi di laurea dove risulta più complicato trovare lavoro, come per l’ambito letterario o la psicologia.


D’altronde, nel momento in cui si sceglie cosa studiare, oltre alle proprie ambizioni e inclinazioni è necessario avere anche un po’ di pragmatismo e controllare quali sono le lauree più richieste e quali hanno maggiori sbocchi lavorativi, in modo tale non rischiare di rimanere per molti anni nel limbo dell’inoccupazione. Vediamo dunque quale laurea conviene prendere per trovare lavoro e fare carriera.


Le lauree con cui è più semplice trovare lavoro

Per aiutare i ragazzi nella scelta del percorso di studi da intraprendere dopo il diploma, uno degli strumenti più autorevoli è il report di Almalaurea che ogni anno confronta e analizza i dati sull’occupazione giovanile dei laureati dopo un certo periodo dal conseguimento del titolo.


La classifica del 2022 delle migliori lauree per trovare lavoro, ci dice che, a parità di condizioni, ad avere maggiori chance di successo sono i laureati in informatica, seguiti da ingegneri, medici e farmacisti. Nel dettaglio, tenendo conto delle lauree magistrali biennali, ne risulta che dopo cinque anni dal conseguimento del titolo la percentuale di occupati è pari a:

  • informatica e tecnologie ICT: 95,6%

  • ingegneria industriale e dell’informazione: 94,8%

  • architettura e ingegneria civile: 93,6%

  • economico: 91,6%

  • scientifico: 89,4%

  • agrario-forestale: 87,7%

  • medico-sanitario: 87,7%

  • scienze motorie e sportive: 87,6%

  • linguistico: 85,9%

  • psicologico: 85,5%

  • politico-sociale e comunicazione: 84,4%

  • letterario-umanistico: 82,8%

  • arte e design: 81,2%

  • educazione e formazione: 80,9%


Prendendo in considerazione le lauree magistrali, invece, la classifica è la seguente:

  • medico e farmaceutico: 92,9%

  • architettura e ingegneria civile: 92%

  • veterinario: 91,9%

  • educazione e formazione: 88%

  • giuridico: 81,2%

Le due classifiche, dunque, ci dicono che tra coloro che faticano di più a trovare lavoro, visto che tra il 15% e il 20% non risulta ancora occupato a 5 anni dalla laurea, ci sono coloro che hanno studiato materie letterarie, come pure psicologia e design. Non bene neppure i laureati in giurisprudenza, i peggiori tra le lauree magistrali.


Non solo facoltà: dove studiare per trovare lavoro prima

Ma non è solo la facoltà a incidere sul tempo necessario per trovare lavoro dopo la laurea. Molto, infatti, dipende anche dall’ateneo dove ha avuto luogo il percorso di studi.


Così come per le facoltà, ci sono degli atenei migliori di altri. Ad esempio, secondo la classifica “Graduate employability 2022“ in Italia sono 10 le università italiane con le quali è più semplice trovare lavoro. È stata realizzata tenendo in considerazione alcuni fattori essenziali: i parametri, basati su 75 mila risposte, fanno riferimento ai profili di ex studenti con il maggior successo nel campo lavorativo delle varie università.


È un aspetto che non a tutti gli studenti può interessare, ma se il piano è diventare imprenditori innovatori, creativi e di successo, la classifica è un resoconto proprio delle capacità delle università di creare un profilo simile. Nel dettaglio, la classifica si basa su:

  • successo degli ex studenti;

  • numero di partnership con aziende (tirocini);

  • numero di pubblicazioni.


In base a questi viene stilato un dato chiamato appunto Graduate Employment Rate, ovvero un indicatore occupazionale.


Nella classifica generale delle migliori università, la prima italiana è l’Università di Bologna al 172 esimo posto. Invece se si posta l’attenzione sulla preparazione al mondo del lavoro e quindi sulla capacità dell’università di aver ex studenti imprenditori e/o creative a vincere è, senza sorpresa, il Politecnico di Milano.


Il migliore ateneo d’Italia è quindi a Milano e il Politecnico si classifica in alto nella classifica mondiale, ovvero nelle prime 50 posizioni, precisamente alle 43esima, perdendone però due rispetto allo scorso anno. In tutta la classifica, che comprende gli atenei di tutto il mondo, sono 10 le università italiane che si sono aggiudicate un posto e che rappresentano un pregio italiano.


Senza ulteriori indugi, ecco la classifica degli atenei:

  1. Politecnico di Milano

  2. Alma Mater di Bologna

  3. Sapienza Università di Roma

  4. Politecnico di Torino

  5. Cattolica del Sacro Cuore

  6. Università di Padova

  7. Università statale di Milano

  8. Università di Trento e Torino (a pari merito)

  9. Università di Pavia

  10. Università di Milano Bicocca



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